
Vaaa bene! Cominciamo questo 2019 con buoni propositi: basta, voglio passare l’esame di cinese. Voglio imparare il cinese. Voglio recuperare gli esami. Voglio darmi da fare. Voglio diventare come te.
–Vuoi diventare come me?–
Questo me l’avete detto un sacco di volte, sono dieci anni ormai che guardo negli occhi studenti universitari stressati e mi sento dire cose come:
-quando parli tu suona più bello!
-se me lo spieghi tu lo capisco!
-con te è come se fosse più facile!
-ma quanto ci vuole a diventare come te?
La risposta è sempre stata più o meno la stessa, anche se a chiedere sono state le più disparate personalità. La darkettona, i freakettoni, il no global, la figlia di papà, il figlio di buona donna, l’insospettabile fascista anacronistico, il povero migrante, la svampita, il genietto, la punkabbestia, la comunista inconsapevole, la lavoratrice, la mamma giovane, lo sportivo, il drogato e l’ubriacona, l’amico di tutti e l’asociale.
Ma io lo sapete, non sono qui per giudicarvi e per questo grazie agli occhiali dell’amore vi vedo tutti uguali e qualunque sia la vostra motivazione rispondo a tutti nello stesso modo.
SIEDITI E STUDIA.
Certo, lo sappiamo tutti, questo è alla base di ogni cosa.
Infatti poi segue il pilotto anni ’80 sul TAKE YOUR PASSION, AND MAKE IT HAPPEN!
Pilotto che riporto periodicamente qui sul vostro amato blog motivazionale, su vostra precisa richiesta, e su mia instancabile pedanteria. Nel leggere gli articoli passati (tipo QUESTO e anche QUELLO ) vi accorgerete di come ci sia sempre un sottile incoraggiamento anche laddove sembra che non occorra, di come il senso profondo di tutti i miei discorsi sia sempre e comunque e più o meno esplicitamente la motivazione.
E arriviamo al dunque: sono quasi certa che avete tutti visto Kung fu Panda 3. Se non lo avete visto, SPOILER ALERT.
Nel terzo capitolo della sofficiosa saga, il protagonista Po si confronta con il Maestro Shifu con onestà e timore sulle proprie capacità, e la risposta del Maestro suona come una sfida: “se fai solo quello sai fare non sarai mai più di quello che sei già”.
Altre volte vi ho già parlato dell’ambizione, e di come sia un sentimento che amo perché spinto dal desiderio di miglioramento personale, di coltivazione dell’intelletto, di crescita.
Quando alla fine Po riesce nella sua missione di insegnare il kung fu ai suoi amici panda, capisce il vero senso dell’insegnamento del Maestro: “Non devo insegnarvi ad essere me… Devo insegnarvi ad essere voi!”.
Ecco.
Quando mi dite quelle cose di cui sopra e io vi rispondo “vuoi diventare come me? ma io ho le rughe!” voi dovete sapere che il mio lavoro con voi non è lo stesso dei professori all’università. Io non vi insegno il cinese come lo so io, non vi dico la dottrina punto e basta. La mia missione è insegnarvi ad essere bravi in quello che farete.
Cosa farete? Alcuni lo sanno già, altri hanno un’idea, altri ancora un sogno.
Qualunque cosa sia io la tirerò fuori. Sarò l’esorcista delle vostre capacità, qualunque talento abbiate lo renderemo applicabile al cinese, insieme. Perché diciamoci la verità: a imparà semo boni tutti, ma l’essere bravi in qualcosa non si impara.
Allora prendiamoci per mano e facciamoci una domanda tutti in coro: quanti oggi studiano per imparare il cinese? ‘Na cifra.
E adesso ancora tutti insieme: quanti sono bravi col cinese e in quello che fanno?
SU LE MANI.
Se possiamo contarle, e possiamo, c’è speranza per tutti.
Per tutti quelli che hanno il talento, l’idea, il sogno, l’ingrediente segreto della zuppa di spaghetti del papà di Po -vi ricordate qual era?
Allora non importa cosa siete agli occhi degli altri, della società o delle vostre famiglie. Ai miei occhi siete tutti dei piccoli soffici panda, e io sono la vostra 串老师.
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