
Grazie all’iniziativa #solidarietàdigitale ci stiamo incontrando in diretta Instagram per parlare di lingua e cultura cinese: voi mi mandate le vostre domande e suggerimenti, e io parlo di quello che chiedete voi per tutto il tempo che mi ascoltate.
Tutto quello che so è vostro.
E se c’è qualcosa che so di voi è che l’ultima volta mi avete detto che vi DEVO raccontare di storie horror cinesi.
La cosa non è facile per me perché la vita vera mi circonda e presa dalle mille cose della quotidianità non mi concentro.
Per esempio ieri sono andata a fare la spesa, indossando una maschera per proteggermi dal demone Mogui delle micro particelle d’acqua, ed evitare di diventare a mia volta un Jiang Shi zombie-vampiro che si aggira per le strade con il solo intento di rubare il sangue vivo agli umani e contagiandoli con un morso fatale. Li riconosci perché spesso hanno addosso un bigliettino con sopra scritta in verticale la maledizione che li tormenta, e che li costringe a vagare nella dannazione finché non la risolveranno. Ne ho visto uno da vicino una volta c’era scritto LIEVITO DI BIRRA, CARTA IGIENICA E PENNETTE (NON LISCE).
Povere anime.
Tornata a casa, per non pensarci ho acceso il PC e sono andata un po’ sui social ma invece che trovare conforto mi sono imbattuta in numerosi sconosciuti demoni Wutou Gui, i cosiddetti “senza testa”, che evidentemente privati della materia cerebrale non possono ragionare, e impazzano sul webbe scrivendo le peggiori teorie di complotto sino-russe-5G, scoperte con improbabile astuzia dai cuggini di qualcuno.
Assalita dallo sconforto decido di fare una videochiamata con una vecchia amica che non sentivo da tempo, e scopro che la poverina è preoccupata perché suo marito non sta lavorando abbastanza per garantirle il tenore di vita che vorrebbe e per cui invece lo aveva sposato: si è trasformata in una Huli Jing spirito di donna-volpe che seduce l’uomo per sottrargli ogni ricchezza e infine la linfa vitale!
Basta, chiudo ogni dispositivo che mi metta in contatto con il mondo virtuale e decido che nonostante il momento, la vita va avanti e le piccole aziende, alcuni esercizi commerciali e i ristoranti, stanno provando a tirare avanti con le consegne a domicilio. Penso OK! ordinerò una pizza a casa, con le dovute precauzioni sono sicura che sarà una cosa buona sia per me che per loro. Telefono… sempre occupato. Dopo venti minuti di attesa con la musica della colonna sonora di Profondo Rosso di Dario Argento (andate a sentirla QUI), mi rispondono che ci sarà da attendere a lungo vista la grande richiesta di cibo da parte dei numerosi E Gui, spiriti che in vita sono stati avidi e ingordi e sono adesso condannati ad un inferno di fame insaziabile, intrappolati in un orrendo corpo dalla pancia enorme e dalla bocca così piccola da non riuscire mai a soddisfarla.
Va bene.
Nell’attesa della pizza vedo la puntata finale di quella serie tv cinese che sarà pure sciocchina ma mi solleva lo spirito, si chiama Metor Garden. Vedere quella sciroccata di Shancai impalata sotto la pioggia ha un non so che di rilassante alla fine.
Già, la fine. Ma che cappero di finale ho visto?! PRONTO SCENEGGIATORI TUTTO A POSTO???
Basta mi arrendo.
Aiuto ragazzi che giornata assurda.
La vita vera è più spaventosa delle storie horror cinesi. Infatti l’ultima storia horror che ho visto mi è piaciuta molto di più della realtà che stiamo vivendo: Bi’an zhi Jia, La sposa fantasma. Una ragazza si sacrifica a sposare un potente demone dell’aldilà per salvare la vita del padre morente. Come una Mulan oscura e maledetta affronterà il suo destino con inaspettati colpi di scena. Una storia di pietà filiale tradizionale, amore e altruismo, coraggio e perseveranza. Ma soprattutto di immensa fortuna: il malvagio demone che la vuole con sè è IL BELLONE DEGLI INFERI.
Mister Morte per intenderci.
Un gran pezzo di diavolo che ci ricorda che va bene la vita è una cosa meravigliosa. Ma se la morte non fosse poi così tremenda come crediamo?
C’è solo un modo per scoprirlo.
NOOO
NON MORIRE, MA SIETE MATTI?!!!
Il modo è vedere la serie fino alla fine, mamma mia che burloni che siete!
Mi fate prendere certi spaventi.
Se volete leggere ancora storie paurose le trovate PROPRIO QUI
Nella nostra vita in quarantena ci stiamo concentrando su noi stessi, per riflettere sui progetti e i desideri, e sugli altri: per aiutare e sostenere chi è lontano o diviso dai suoi cari.
Sono stata in silenzio per un po’, non mi piace chi intasa la mail di newsletter con lo “sconto coronavirus” e non mi piace chi diffonde messaggi poco concreti e lamentosi.
Mi piace parlare con voi, vedere che siete forti e pensate al vostro futuro nonostante il presente. Mi piace ogni volta che anche chi non mi conosce mi dice grazie perché mi fa sentire utile in questo particolare momento. Tutti dovremmo esserlo come possiamo.
Grazie a voi, che mi ascoltate.
Con sempiterno e tenebroso amore,
vostra 串老师