
-Tang Dynasty hermetic poetry-
L’epoca Tang (618-907 d.C) fu un importante momento di rinascimento nella storia cinese. Spiccando per la prosperità dell’economia e la stabilità sociale, mentre anche la cultura e l’arte registrarono splendidi successi.
In particolare la poesia visse il suo periodo di massima fioritura. In epoca Tang la composizione poetica diventò uno dei contenuti principali delle attività culturali e sociali, mentre per quanto riguarda il sistema degli esami imperiali per la selezione dei funzionari, si aggiunse la stesura di componimenti poetici alla tradizionale compilazione di elaborati, rendendo ancora più completa la figura del letterato.
La “poesia d’emozione” è per definizione l’occasione in cui il poeta esprime i sentimenti suscitati da specifici momenti ed eventi della propria vita sociale e politica, raramente si parla d’amore vero e proprio, ma piuttosto romantiche metafore svelerebbero discorsi di natura politica.
È dunque nella differenza soggettiva che ciascun lirico possiede, oppure nella conformità delle rigide regole stilistiche, che va ricercata la peculiarità della poesia Tang?
Ebbene è proprio l’eterogeneità che rende la poesia Tang così uniforme nel suo genere: nonostante la personalità e i sentimenti del poeta e la conseguente scelta soggettiva dei temi, esiste il criterio stilistico oggettivo cui nemmeno il più originale potrà piegarsi.
Il poeta Tang è in fondo un romantico. Così non esistono credo religioso od orientamento politico che tengano, perché benché il vincolo della tradizione non inibisca la sua creatività, l’autore usa tutta la natura vicina, tutti gli eventi circostanti e tutto ciò che sente per parlare in fondo sempre dello stesso argomento: se stesso. Così la bellezza di un paesaggio, di un particolare, di un fiore, restano tali anche se nessuno può contemplarli, nella profondità di una foresta.
E’ forse proprio nell’ammirazione della natura che l’uomo inizia a provare come un sentimento di invidia nei suoi confronti ed inizia a meditare sull’emulazione di quest’elemento così vivo, pulsante, in continua evoluzione ed allo stesso tempo imperituro. D’altra parte se si canta il fascino della natura, scossi dalla sua perfetta magnificenza, riconoscendone la superiorità rispetto all’ipocrita vita di corte, ed all’uomo stesso, si è già taoisti… sebbene non si appartenga ad una scuola specifica.
Così lo spirito romantico del poeta Tang rende materiale il desiderio di avvicinarsi sempre più alla natura e alla sua perfezione, ed in quanto romantico emerge la figura del poeta-pellegrino, talvolta addirittura eremita, che va in cerca di immortali sulle montagne (仙⼈).
Molti poeti taoisti solevano asserire di scambiarsi poemi d’amore con esseri immortali, come celebrazione delle loro unioni mistiche. A questo proposito si sviluppa anche un linguaggio metaforico, o meglio esoterico, un vero e proprio vocabolario alchemico usato per la composizione dei poemi, di cui gli adepti potevano comprendere a fondo il significato, mentre per gli altri restavano solo versi caratterizzati da un eccentrico romanticismo.
Verses by Li He
Young Master Liu of the Maoling tomb,
the guest of the autumn wind;*
no trace of its hoofs in the dawn.
Figured balustrades, cassia trees,
suspended in fragrance of fall;
Over the thirty-six halls of the Han,
the emerald mosses unfold.
The trailing carts of the guardsmen of Wei,
winding a thousand leagues,
The acid winds of the eastern pass,
piercing the pits of their eyes.
Beneath the void where the Han moon hangs,
I am borne through the palace gate.
Recalling my Lord the clear tears flow,
like lines of liquid lead.
Withering orchids see travelers off,
along the Xianyang road.
If Heaven could only feel as we feel,
then Heaven too would grow old.
Carrying my basin I go forth alone,
cold wilderness under the moon.
The Wei River city now far off behind,
rippling waves fading away.
*Maoling was the tumulus of Liu Che, Emperor Wu of the Han, located in Chang’an, by the Wei River, near the old Qin capital of Xianyang. When young, the Emperor composed an ode to the autumn wind, The neigh of his horse can be heard in the night.
Text Sources: Robert Eno, Indiana University: indiana.edu