
Radicali nella lingua cinese. Da sinistra: nel campo ci sono dei semi, le prugne sono coperte con conchiglie. Nell’antico prototipo di aratro chiamato lei 耒, gli agricoltori spesso usavano gusci di molluschi induriti per affondare i semi nel terreno. Osservando l’intera composizione del carattere primitivo si può avere una chiara immagine della mappa del coltivatore.
-Where does my nickname come from?-
Cari Alumni,
Come sapete da molti secoli mi batto contro la manipolazione dei Radicali.
Il mio motto “Radicali Liberi” infatti, inneggia proprio alla salvaguardia dei Radicali, che sono la base della scrittura cinese.
I Radicali sono tutto, senza Radicali non esisterebbero i caratteri, e senza caratteri non esisterebbe la lingua cinese.
La lingua cinese è davvero lo specchio della cultura di questo antichissimo Paese e questo ci porta indietro all’infinito, fino alla cancellazione dell’intero Regno di Mezzo. (Non sto parlando del Signore degli Anelli!)
Senza Radicali il mondo sarebbe triste e grigio, ed i caratteri non saprebbero dove andare a prendere le loro componenti fonetiche e/o semantiche!
E noi non saremmo più affascinati dai più reconditi significati che ogni carattere cela dietro i suoi Radicali.
Pensiamo alla parola zanzara: 蚊wén, è composto dal radicale insetto, e dal fonetico wén, che è proprio l’onomatopea per il verso della zanzara! Adorabile.
L’amore che tutti noi dovremmo nutrire per i Radicali ci porta a preservarli da prodotti scadenti per l’apprendimento truffaldino, come per esempio quegli album di caratteri scelti a caso illustrati con bei colori, e niente più. I caratteri sono spiegati per la loro somiglianza con ciò che rappresentano, ma troppo spesso forzatamente, perché noi sappiamo che la semplificazione dei caratteri ci ha portati a dover necessariamente ricorrere alla nostra conoscenza dei Radicali, altrimenti saremmo ancora allo stadio degli ideogrammi sui gusci oracolari, o dei pittogrammi rupestri nelle grotte dello Shandong.
Non ci piace nessun metodo che fa a meno dei Radicali, perché toglie valore alla profondità dei caratteri; toglie storia ed importanza all’antica arte della calligrafia 书法, la legge della scrittura; toglie valore a noi, che abbiamo studiato molte ore e molti anni su antichi testi, e poesie, e prose, e abbiamo appreso come anche una singola particella interrogativa abbia una storia millenaria alle spalle, fanno credere a tutti che per imparare il cinese basta guardare figure colorate scelte e illustrate senza criterio alcuno.
Ho voluto conoscere il mio nemico, come mi ha consigliato un vecchio conoscente di nome 孙子 Sun Zi nel suo “兵法” L’arte della Guerra, così mi sono documentata e ho sperato fino all’ultimo di aver capito male: ho cercato volumi in forma cartacea ma purtroppo i miei sospetti erano fondati.
Sono davvero una CAGATA PAZZESCA.
Così vi esorto a ribellarvi, perché la lingua cinese non è una stupidaggine, ditelo in giro che bisogna studiarla molto, e molto bene.
Dite in giro che i pupazzetti con cui si scrive sono divinità sacre e vanno rispettate, dite in giro che nessun cinese ha diritto di denigrare e annullare la propria cultura solo per guadagnarci sopra e che l’ira degli antenati si abbatterà su chiunque non avrà rispetto del Radicale.
Dite in giro che la lingua cinese è la cultura cinese. E viceversa.
Dite in giro che Voi vi fate il culo come un secchio per imparare.
Con sempiterno affetto,
Vostra 串老师, Prof. Spiedino
—> Sì, 串 è un ideo-gramma, e da quando a questo mondo esistono gli spiedini i cinesi l’hanno sempre scritto così, anche nelle grotte dello Shandong. Il cinese è meraviglioso. (MIC-DROP)