
La mitologia cinese è fonte inesauribile di stupore e scompiglio emotivo: in molti casi te la fa fare nelle braghette.
Ecco alcuni personaggi che potrebbero comparire nei peggiori incubi pre-esame di cinese.
Se il brivido è ciò che attira di più, allora la cultura cinese offre un ampio ventaglio di figure spaventose dalle storie spesso tristi e piene di sofferenza: ci sono i Wútóu guǐ 无头鬼 demoni senza testa che vagano in cerca di vendetta. Più spaventosi gli spiriti zombie-vampiro detti Jiāngshī 僵尸, che sperano di nutrirsi della linfa vitale degli umani e spesso portano addosso un piccolo foglietto con inscritta la loro missione di morte. Può trattarsi di rivalsa per i torti subiti in vita o di compiti assegnati da entità ancora più malvagie per riscattare favori dovuti o altri compromessi. Su questa tematica c’è una serie tv molto bellina: Bǐ’àn zhī Jià 彼岸之嫁, ‘La sposa fantasma’: una ragazza si sacrifica a sposare un potente demone dell’aldilà per salvare la vita del padre in punto di morte. Come una Mulan oscura e maledetta affronterà il suo destino con inaspettati colpi di scena. Una storia di pietà filiale tradizionale, amore e altruismo, coraggio e perseveranza, che non manca di colpi di scena e brividi lungo la schiena! SPOILER: il cattivo di turno è un gran bel demone.
E non è finita.
La donna volpe Húnǚ 狐女 è una figura conturbante, dai connotati verosimilmente attuali: una soffice volpe si trasforma all’occorrenza in una bella e giovane fanciulla, che con il suo fascino carpisce il favori degli uomini, li usa per i suoi scopi, ne esaurisce le risorse economiche e infine ruba loro la forza vitale, causandone l’atroce morte.
Ci sono molte storie, film e serie tv che narrano vicende di uomini sprovveduti che si lasciano imbambolare da questi scaltri e bellissimi demoni, anche ambientate in tempi moderni e spesso davvero avvincenti, dai finali non del tutto così scontati.
Se il fascino della donna volpe vi ha colpito, allora vi consiglio di vedere la serie tv Huà Pí 画皮, liberamente ispirata alla storia contenuta ne “I racconti fantastici di Liao” di Pu SongLing, si trova anche su YouTube, ma vi avviso: horror & trash secolare sono una combo MICIDIALE! Infatti crea dipendenza.
Spesso studiando la mitologia cinese non si riesce più a distinguere la sottile linea di confine tra la storia, i personaggi, la leggenda e la magia. Si può tuttavia constatare come spesso dietro alcune tradizioni che ancora oggi sono osservate, si nascondano storie fantastiche legate al mito.
La storia del ‘leone che danza’ Nián 年, è semplicemente A DO RA BI LE.
Partiamo dalla fine: questa è la storia legata alla famosa danza del leone, tradizione del Capodanno cinese, che si vede rappresentata in tutte le piazze del mondo in occasione delle celebrazioni della Festa di Primavera Chūn Jié 春节. Il mostro Nián viveva beato negli abissi del mare, e solo una volta ogni dodici mesi riemergeva sulla terra per nutrirsi.
DI ESSERI UMANI!
Carino lui.
Così gli impavidi umani capirono che per allontanarlo e salvarsi la vita dovevano spaventarlo con rumori forti come i petardi, i canti, il chiasso della festa, e con il colore rosso: alla cui vista il povero leoncino di mare fuggiva intimorito. Oggi in occasione del capodanno la danza del leone ricorda questo momento antico e glorioso in cui l’uomo ha sconfitto la malefica belva.
Inizialmente regnava il terrore, ma grazie alle celebrazioni per l’arrivo del nuovo anno anche la presenza del mostro Nián è diventata immancabile, e oggi nessun capodanno è festeggiato senza la propiziatoria danza del leone!
Sappiamo che in Cina si celebra secondo il calendario lunare intorno ad Aprile la Festa degli Antenati Qīng Míng 清明, in cui una serie di rituali come la pulizia delle tombe e omaggi ai defunti sono di buon auspicio per i vivi, come bruciare incensi e offrire ciotole di riso bianco. Questa usanza in particolare ci riporta a comprendere il motivo per cui in Cina è considerato a dir poco scortese conficcare le bacchette nel cibo: è un gesto che ricorda gli altarini domestici dedicati agli antenati, in cui si lasciano appunto le bacchette conficcate o simbolicamente rimandano agli incensi da preghiera per i poveri defunti. Davvero irrispettoso e di cattivo gusto (e auspicio!) dunque alludere a momenti così solenni durante un qualsiasi pasto. Sappiamo quanto il culto degli antenati sia davvero importante nella cultura cinese, quindi ogni allusione fuori contesto risulterà maleducata: è un rituale dalle antiche origini e di estrema importanza, non è il caso di scherzarci su! Anche da noi invocare i parenti morti di qualcuno non è affatto simpatico dai, dobbiamo riconoscerlo. Anche se a volte in mezzo al traffico…
Vabbe’.
Se c’è un momento in cui si sentono le ginocchia tremare è probabilmente la Festa dei Fantasmi affamati Zhōngyuán Jié 中元节,che si celebra a intorno al mese di Luglio secondo le variazioni del calendario lunare, questa è tutta un’altra faccenda molto più simile ad Halloween ma con qualche sostanziale differenza: qui la cosa si fa seria, la paura è alle stelle e non c’è scampo per chi sbaglia.
Secondo la tradizione durante questa notte le anime dei morti tornano a infestare il mondo dei vivi. I fantasmi cercano un contatto con chi è vivo ma ogni evento di questo tipo è solo fonte di sventura per i viventi, che evitano in ogni modo di attirare l’attenzione dei morti. Per questo a differenza del nostro Halloween dobbiamo dimenticare l’atmosfera festosa e scherzosa: in Cina non si va in giro nella notte dei fantasmi, non si toccano i muri perché sono porte di passaggio per i morti, non si lasciano panni stesi ad asciugare perché se attraversati dai fantasmi potrebbero restare impregnati di sfortuna, e soprattutto non si scattano foto per non rischiare una possessione demoniaca come conseguenza di aver immortalato il fantasma.
Si consiglia dunque di mantenere un basso profilo durante questa festa, e fare poche storie: restare in casa e fare finta di non esistere, e come dicono in Cina “不做亏心事,不怕鬼敲门” bú zuò kuīxīn shì, bú pà guǐ qiāo mén, ovvero i fantasmi non bussano alla porta di chi non ha fatto nulla di male.
Per scongiurare ogni rischio, l’usanza impone di offrire lauti banchetti e bruciare piccole riproduzioni di oggetti materiali di valore in cartapesta, come simbolo di sacrificio donato ai morti in cerca di benevolenza e pietà. Ma non sempre si dice che funzioni. In quel caso il vostro destino è segnato e sarete condannati a vagare nell’oblio in eterno sentendo canzoni di GGD’ALESSIO.
Destino beffardo anche per gli spiriti affamati È Guǐ 饿鬼, che quando in vita sono stati avidi e ingordi, sono adesso condannati a un inferno di fame insaziabile intrappolati in un orrendo corpo dalla pancia enorme e dalla bocca così piccola da non riuscire mai a soddisfarla.
Vorrei dirvi molte altre storie ma ho sentito un rumore nell’altra stanza e devo andare a controllare…
Aiut.
Gli articoli del mio blog saranno accompagnati dalle illustrazioni e vignette dell’artista @rocco.coluccia che darà vita all’universo sconclusionato degli spiedini stressati!
L’artista👨🏻🎨ROCCO COLUCCIA vuole essere essere un disegnatore da quando ha letto il suo primo Topolino. Avido lettore di ogni tipo di fumetto, continua a disegnare. ✏️🖤