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Esportare prodotti italiani BIO in Cina. La risposta!

Settembre 30, 2018Blog

Lo sapevo.
Nell’ultimo articolo del mio blog ho lanciato il sassolino in uno stagno e le onde ancora si propagano all’infinito. Avevo chiesto ad esperti di marketing e di import-export di palesarsi con le loro opinioni riguardo la possibilità di esportare prodotti italiani BIO cosmetici e agroalimentarI in Cina.

(Se l’hai perso perché vivi fuori dal mondo social o non mi segui ma ora hai deciso che è arrivato il momento, LEGGILO QUI)

Mi avete scritto numerose opinioni, chi per esperienza diretta, chi su basi di studio, chi semplicemente tirando a indovinare. Grazie a tutti per i preziosi contributi!
Tra tutti ho scelto di raccontarvi l’idea di Agnese, una dolce giovane donna umbra (ADORO!) che un tempo fu mia studentessa, ed ora vanta una splendente carriera accademica tra Italia, Cina e UK. Anzi la vanto io perché lei è troppo modesta.

Agnese al momento sta svolgendo un Dottorato di ricerca presso l’Università di Reading, UK, in “Chinese consumers behavior towards the purchase of agri-food stuff of European origin through commerce”. Ha anche lavorato in Cina per il SIAL China, la più grande fiera di agri food e prodotti BIO in Asia e mi racconta che il riscontro è stato davvero positivo.
In particolare la ricerca del suo Dottorato verte sul decision making dei consumatori cinesi nell’acquisto di prodotti agroalimentari di origine europea tramite e-commerce.

Esiste qualcosa di più attuale? CURRENTLY NOT.

Quindi ho chiesto ad Agnese di raccontarmi nel dettaglio come si svolge la sua ricerca, perché sono seriamente convinta che il suo lavoro di oggi farà la fortuna degli imprenditori di domani. E per domani intendo proprio the day after tomorrow, non tra dieci anni.
Agnese:

“Perché una ricerca sia approvabile dalla comunità scientifica, deve necessariamente basarsi su teorie (di marketing in questo caso) già esistenti. 
Nello scegliere le suddette teorie ho simbolicamente diviso il mio tema di ricerca in due “sotto temi”: il primo riguarda il very broad e inflazionato topic dei “consumers behavior” in particolare, come il titolo stesso della mia ricerca dice, i consumatori appartenenti agli “emerging markets” (Cina nel mio caso, ma gli articoli che tratto spesso includono anche India e sud America).

In questo caso la teoria che ho prescelto si chiama country of origin effect, che come ti dicevo riguarda l’influenza che il “country image” ha sull’acquisto di un prodotto (la Germania, per esempio, è sinonimo di efficienza e qualità quando si tratta di automobili). 
E’ una teoria molto ridondante per quanto riguarda i consumatori occidentali, ma ancora non troppo frequenti negli studi sui consumatori orientali. 

Il secondo tema riguarda l’acquisto online, a cui tengo particolarmente perché penso sia una frontiera imprescindibile quando si parla di acquisti in Cina. Le teorie che ho scelto in questo caso sono la Theory of Reasoned Action (TRA), e il Technology Acceptance Model (TAM) che in breve relazionano l’inclinazione dell’individuo nell’utilizzare mezzi tecnologici (e questo varia a seconda della cultura, età, educazione), ma anche la misura in cui la tecnologia (nel mio caso gli e-commerce) facilitano l’acquisto di determinati prodotti.

In questo senso mi aspetto di trovare una connessione tra l’utilizzo di e-commerce e il country of origin per quanto riguarda l’acquisto di prodotti agro alimentari di origine europea e questo perché il target di persone che terrò in considerazione dovrà necessariamente appartenere alla middle class, che sta enormemente crescendo in Cina, ma che non ha lo stesso mindset della old rich class, che se ne intende egregiamente sulla differenza tra un Brunello di Montalcino e un Barolo. Per questo motivo nel loro decision making quando acquistano online, ci può facilmente essere l’associazione prodotto-paese di appartenenza. Negli e-commerce, infatti, i prodotti “in vetrina” sono in genere i più rinomati e ancora, per esempio per quanto riguarda i vini, Italia e Francia sono leader indiscussi. Quanto l’acquirente cinese tiene conto di questo fattore prima di mettere uno di questi prodotti nel carrello?”

Che dire, aspettiamo trepidanti la risposta alla tua ricerca, e ti ringrazio per il meraviglioso contributo che ci hai donato. Sono certa che le tue parole saranno di grande ispirazione per molti studenti e anche per chi lavora già nel campo, non solo per esportare prodotti italiani BIO in Cina ma anche per capire meglio come funziona l’export in generale.

Se avete domande o volete contattare Agnese per saperne di più sul suo percorso di studi o sulla sua ricerca, scrivetemi tramite il modulo contatti.

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