Spesso mi contattate per chiedere aiuto anche per prepararvi a discutere la tesi di laurea, in italiano e in cinese.
L’avete scritta, sapete di cosa parla, ma il solo pensiero di dovervi sedere davanti alla commissione quel giorno, vi paralizza i neuroni e poi parlate come Pingu.
Così durante le nostre sessioni insieme cerchiamo di prepararci al meglio seguendo il vostro metodo e lo adattiamo alle esigenze di questa specifica occasione. Infatti ognunə può esporre in modo diverso, e ogni ateneo può richiedere diverse formule, che possono cambiare tra magistrale e triennale ma più o meno includono spesso: presentazione PPT, domande in lingua, PARKOUR eccetera.
La prima cosa da sapere è che se vi laureate in cinese, inglese, tedesco o qualsiasi altra lingua sia presente nel vostro curriculum, allora possiamo aspettarci domande in ogni lingua di studio da parte dei membri della commissione. È del tutto normale e noi non siamo tenutə a sapere prima quali e quante domande ci verranno poste, poi ci sono alcuni relatori che in qualche modo ci possono far capire su quali aspetti più interessanti potrebbe orientarsi la discussione, ma sta a noi essere prontə.
Così suggerisco di prepararci al meglio seguendo alcuni passaggi fondamentali e piuttosto generici (validi sia per triennale che per magistrale):
1- Prepariamoci in italiano. Sì l’abbiamo scritta noi e sì la sappiamo raccontare, ma ricordiamoci che la discussione si chiama anche “difesa” della tesi perché è richiesto di esporre e sostenere con le dovute motivazioni la metodologia e i risultati della propria ricerca (vale per il dottorato a maggior ragione). Quindi l’esposizione dovrà seguire un filo narrativo coerente che possa coinvolgere la commissione e veicolarne l’interesse verso le parti del lavoro che sono state le più interessanti per noi: da ricercare e da sintetizzare. Parlo di veicolare l’interesse perché sappiamo bene che una pappardella ripetuta a memoria non è coinvolgente per chi ascolta e soprattutto non è la dimostrazione che abbiamo capacità di muoverci con disinvoltura sul terreno dell’argomento: è proprio così che ci interrompono per fare domande, sulle parti interessanti che non abbiamo enfatizzato. Per esempio: partire da un lungo excursus cronologico prima di arrivare al focus: non sempre è necessario a volte basta un breve cenno storico per poi passare al punto.
2- In cinese (e nelle altre lingue di studio visto che come abbiamo detto, non si sa mai) consiglio di scrivere una bozza che riassuma in alcuni blocchi tematici il contenuto dell’elaborato. Questo ci servirà per acquisire i termini chiave, e probabilmente avete già un abstract su cui basarvi. Poi nel momento in cui ripeteremo, ci eserciteremo a partire ogni volta da un blocco diverso, e usando sempre le stesse parole chiave proveremo ad andare a braccio nell’esposizione del singolo blocco. Si possono fare per iniziare tre blocchi: intro, focus, conclusioni, e poi più blocchi minori che vanno maggiormente nel dettaglio dell’argomento. Ci serve procedere in questo modo perché non sappiamo quale domanda sarà posta all’inizio o durante la discussione, e qualunque essa sia dobbiamo essere in grado di ricollegare altre parti del discorso partendo da un qualunque punto. Le prime volte possiamo ripetere guardando un po’ la bozza ma poi cerchiamo di andare sempre più a braccio, cambiando strutture e termini. Così ci abitueremo anche a individuare eventuali domande in lingua attraverso le parole chiave o seguendo l’impostazione della domanda.
Anche se di solito non abbiamo problemi a capire le domande in lingua, quel giorno potrebbe subentrare un po’ di emozione, distrazioni varie e la concentrazione potrebbe non essere al 100% quindi non escludiamo nessuna eventualità: in caso non capissimo o non fossimo sicurə di aver capito bene la domanda, è buona norma chiedere che sia ripetuta in modo educato e formale NELLA STESSA LINGUA IN CUI È STATA POSTA! Mi raccomando, è davvero importante dimostrare alla commissione che nonostante l’emozione e il fatto di non aver capito, ci sforziamo comunque di avviare un dialogo consapevole in quella lingua -che abbiamo studiato per anni e in quel giorno dobbiamo dimostrare di conoscere!
Il fatto di prepararci in tutte le lingue di studio anche se non è richiesto è d’aiuto per noi. È un cuscinetto di sicurezza in più che ci mettiamo intorno e che conferma lo scopo della discussione: sappiamo dimostrare che questi anni di studio sono serviti a qualcosa? Che possiamo acquisire nozioni ed esporle senza sembrare sempre bambini alla lavagna che dicono la poesia di natale? Perché tra non poco saremo nel mondo del lavoro e magari con posizioni belle che ci porteranno a guidare un team o istruire altri sulle procedure, a rapportarci con persone più esperte, sapremo applicare la teoria alla pratica?
In certi atenei nemmeno si discute, in altri dicono “sia una formalità”. Questo non è mai stato vero, e sminuisce il vostro percorso perché per voi è importante, per voi è la prova finale che dimostra che l’università vi è servita.
È un momento davvero importante per voi, e negli ultimi quasi 20 anni ho visto tuttə lə miə studentə preoccuparsi, emozionarsi, studiare tantissimo per poi raccontarmi “mi ha fatto proprio quella domanda” oppure “non mi hanno chiesto niente” o anche “erano davvero curiosi”! Quest’ultimo tra i commenti più felici: la commissione era davvero interessata all’argomento!
È in quel momento che capiamo che tutto ha avuto un senso, e che abbiamo fatto un ottimo lavoro.
Il mio consiglio è di osservare bene quest’ultima “formalità”, perché vi dirà molto sul vostro futuro, quindi prendetevene cura.
Ah, un’ultima cosa: SCARPE COMODE!!!
In bocca al lupo, per i vostri sogni e il vostro futuro!
Come sempre, sono qui per chi ha bisogno.
Se riscontrate un problema più radicato, magari legato a lacune trascinate da tempo, e avete bisogno aiuto concreto col cinese SONO PROPRIO QUI come sempre per aiutarvi con gli esami, l’HSK e la tesi di laurea, in più ho pensato per voi:
– PACCHETTI LEZIONI e CONSULENZE: personalizzate e individuali per garantirvi il risultato migliore, senza paranoie o ansie da prestazione. Si lavora insieme e ci divertiamo pure! Sempre attivi
– PER CHI INSEGNA O ASPIRA: faccio parte del corpus di formazione per docenti in progetti legati all’insegnamento del cinese nelle scuole superiori. Qui l’ultimo evento tenuto a Napoli: ancora grazie agli insegnanti che hanno partecipato e ascoltato
– Su Discord ci sono le stanze tematiche per parlare di esami, HSK, disagio universitario e ci sono le soluzioni di CPP e presto le soluzioni di CPP 2
– Su TikTok vi offro dritte su libri belli o grammatica difficile per tenere nutrita la vostra passione
– WORKSHOP CARRIERA è un laboratorio di gruppo per avviarsi al mondo del lavoro con tips e preziosi esercizi per sostenere colloqui (anche motivazionali per l’accesso al Master). Focus su come fare un CV efficace ed una lettera di presentazione interessante
Per quanto riguarda voi e me: notizia già droppata: presto uscirà CPP 2, che contiene i consigli su come procedere per la richiesta e la stesura della tesi di laurea, e in più ho ascoltato le vostre richieste per i contenuti. Sarà un eserciziario guidato con inserti anti disagio. STAY TUNED!
Nel frattempo mi leggerete su Cinese per Pessimisti, nei corsi degli atenei che l’hanno adottato come libro di testo (spero di tornare presto a Venezia, Milano, Roma, Napoli, Bologna!) Online ci sono sempre, seguite le stories IG per avere aggiornamenti precisi sulle mie iniziative dedicate alla vostra formazione. Al momento i nuovi studenti vincono un OMAMORI confezionato male da me: sono sgorbietti ma fatti con amore e arrivano direttamente a casa! CPP è sul sito di Orientalia e vi arriverà a casa con una delle famose 红包 confezionate da me, piene di portafortuna e sorprese!
Scrivetemi per saperne di più o anche solo per un saluto e una chiacchiera. La settimana prossima inizia il tradizionale concorso WHERE TO che vi farà vincere dei premi molto utili! Seguite le storie IG per partecipare!
A presto,
串老师
*Ps. Gli articoli del mio blog sono accompagnati dalle illustrazioni e vignette dell’artista Rocco Coluccia che legge gli articoli in anteprima e con la sua fantasia dà vita all’universo sconclusionato degli spiedini stressati! L’artista ROCCO COLUCCIA vuole essere un disegnatore da quando ha letto il suo primo Topolino. Avido lettore di ogni tipo di fumetto, continua a disegnare davanti alla sua piovosa finestra in terra irlandese.