
Cari Amici buonasera,
oggi per la rubrica LALLÈRO tratteremo un tema a voi caro. La laurea. Laurearsi.
Sul sondaggio Instagram (@teacuptranslations) avete scelto il mood di questo articolo votando tra l’opzione PAUROSO visto che ci si aggirava intorno ad Halloween, e LALLÈRO per i più fifoni. Manco a dirlo, vittoria schiacchiante dei lalleristi a mani basse.
Allora mi sono messa lì a pensare “uè ma questi pistola cosa si credono che se scelgono il tema lallèro gli scrivo le robe tranquille senza fargli venire neanche un po’ d’ansia?!” -Chi ha letto i miei manuali di grammatica per studenti stressati –Cinese Per Pessimisti– (sbirciali qui) saprà che quando parlo così ho l’accento milanese con la voce di Massimo Boldi. Non so perché ma è un approccio più naturale al pensiero pirlesco.
Comunque pensa che ti ripensa alla faccenda del lallèro mi accorgo che forse inconsciamente intendevo dire <laureerò>, nel senso che prima o poi mi toccherà laurearmi.
Bravissimi, se state strizzando gli occhi a fessurina e avete il sospetto che stia arrivando la mazzata, ci avete preso in pieno.
Sto per parlarvi della vostra LAUREA. Tuttavia non intendo deludere i lalleristi in ascolto, quindi affronteremo insieme il discorso dal punto di vista più soggettivo e meno accademico che riesca a concepire.
Come spesso dico ai miei studenti stressati, laurearsi non è solo discutere la tesi con il cagotto dalla sera prima e nel vestito buono. Laurearsi non è fare la foto in posa come Miss Italia con la corona d’alloro che puzza che accora ma “…ehy! la fanno tutti, la faccio anch’io”.
E infine laurearsi non è confezionare le bomboniere per i parenti come farete invece al vostro grosso grasso matrimonio gipsy, se vorrete.
Laurearsi è:
-costruire un percorso universitario seminato di passione e impegno
-preparare gli esami, anche le materie che ci piacciono meno, con dedizione e cognizione di causa -leggi motivazione- non sbarazzarsene a raffica come panni sporchi
-superare gli ostacoli che ci saranno si sa, con forza d’animo e con l’aiuto di qualcuno se necessario -leggi sempre motivazione, ma anche conoscenza dei propri limiti. Un esempio: molti dei miei studenti sono anche lavoratori, e per loro non è semplice trovare la forza di prendere il libro dopo un lungo turno di lavoro. A studenti di questo tipo serve metodo e incoraggiamento: chi fa il mio mestiere può essere d’aiuto, ma io nello specifico vi faccio trovare anche la merenda e la tisana rinvigorente, fate un po’ voi…
-fare ricerca, interessarsi, incuriosirsi e lavorare sulla tesi con amore perché LA TESI è la vostra creatura.
E se ci sarà qualcosa che vi ricorderete per sempre sarà proprio il momento della stesura della tesi.
Esatto: non la discussione, non la corona d’alloro, non il pezzo di carta.
Quando avrete 90 anni vi ricorderete di quando impazzivate in biblioteca a cercare quel testo introvabile; di quando non vi siete fatti la doccia per tre giorni di fila per finire il capitolo da portare in revisione al Prof.; di quando avete pianto al telefono coi vostri genitori in vivavoce dicendo “non ce la farò mai” e loro vi consolavano anche a distanza; di quando l’avete riletta l’ultima volta prima della stampa e non eravate ancora convinti; di quando la sera prima della discussione non volevate nessuno intorno e il cuore vi batteva forte, volevate ripassare ma le mani vi tremavano e guardandovi alla specchio vi scappava un sorriso compiaciuto e timoroso.
Laurearsi è arrivare a quel momento prendendosi un attimo per fermare il tempo e guardare indietro: vedere quando siete cresciuti negli ultimi anni, quanto siete più consapevoli di chi siete e cosa volete.
Laurearsi è essere fieri di voi stessi no matter what, perché solo voi potete sapere quanto vale ogni singola pagina della vostra creatura.
Laurearsi è un dono bellissimo che fate a voi stessi, una gioia che dura per sempre.
Chi vi dice questo dei diamanti, MENTE. Passano di moda.
La cultura mai, la coltivazione dell’intelletto mai, la felicità di sfogliare la vostra tesi di laurea dopo vent’anni o più… non passa mai.
Per chi mi ha chiesto consiglio a questo proposito, concludo universalmente con GODETEVELA l’università, sarà tra i ricordi migliori della vostra vita!
Sì, anche il momento del cagotto!
Daje! <3