Vale per lo scritto, per l’orale, per il ricevimento o la tesi di laurea.
Se lə Prof. di cinese ti provoca terrore e rimani pietrificatə come gli eroi prima di Perseo davanti a Medusa allora bisogna riprendere il controllo della situazione e capire come affrontare questa spiacevole avventura.
Prima di tutto vi chiedo di fare un passo indietro e guardare il tutto da una prospettiva più lontana, dunque più ampia.
Lə Prof. non hanno alcun interesse a “prendersela con” gli studenti. E posto, come noto, che esiste la frustrazione umana di taluni elementi viventi e lavoranti (purtroppo a contatto con il pubblico) mettiamoci in testa che se anche così fosse, quelli meno vi vedono meglio stanno. Quindi per chi ama e sa fare il proprio lavoro è di primario interesse istruirvi e farvi andare avanti; per chi opera in modo inverso è di altrettanto primario interesse spazzarvi altrove dalla loro vista, e per quanto odioso sia, di sicuro non ci tengono a ostacolarvi. Non c’hanno proprio voglia, e lo sapete anche voi perché si vede!
Quindi dopo questa doverosa premessa e distinzione, il punto di fatto siete voi: studentə che vi presentate al cospetto di questə Prof. di cinese con il terrore dipinto in volto.
Mi capita spesso di parlarne con i miei studenti, gli spiedini, che hanno paura anche solo di andare al ricevimento. So che l’università rappresenta quel momento nella vita, quello spazio/tempo in cui usciamo dalla famiglia e ci confrontiamo con adulti di cui, a differenza dei parenti -ripeto- non frega un cappero di noi.
Non saranno gentili perché ci vogliono bene, non ci perdoneranno mille piccoli errori perché anche se sono mille sono piccoli, e non conoscendo la nostra indole, il nostro carattere, la nostra storia pregressa non avranno elementi per valutare se “meritiamo” o meno la famosa mano d’aiuto.
Buongiorno. Anzi Buongiornissimo!1!11!!
La transizione al mondo adulto è in corso e la prossima persona a guardarvi con questi stessi occhiali del chìssene potrebbe essere un datore di lavoro.
Ne abbiamo parlato pochi giorno fa all’ultimo workshop carriera e molte persone mi hanno detto che vedono il colloquio di lavoro come un’interrogazione, come un esame, e per questo sbagliano il modo di porsi al selezionatore.
Ma il discorso è sempre lo stesso, nessuno è lì, pagato oltretutto per mortificarvi.
In entrambi i casi il fine ultimo del colloquio d’esame è dialogare, raccontando ciò che sappiamo nel modo migliore in cui possiamo farlo, dimostrando che abbiamo cognizione dei contenuti e siamo in grado di dialogare con qualcuno a proposito di quella materia.
Il mio consiglio dunque è quello di DISATTIVARE la modalità quiz a premi: “tu domandi io rispondo”.
È vero, il suo ruolo è domandare e da voi si aspettano risposte, ma queste possono essere interessanti e interessate. Possiamo aggiungere idee e valutazioni personali, ragionare insieme al Prof. provando a esporre il nostro pensiero a riguardo e chiedendo conferma. SÌ raga, durante l’esame potete fare domande.
“Sa Prof., quel conflitto è nato per quei motivi, e si è concluso con quel trattato, ma ragionando su com’è andata mi sono trovata a chiedermi perché hanno ceduto a condizioni così poco favorevoli invece di fare una controfferta che prevedesse…?”
“La regola grammaticale dice che la particella abbia questa funzione, ma non sono mai stata in Cina e volevo chiederle se davvero nel quotidiano i cinesi usano così tanto queste strutture che sembrano per noi così diverse. Posso chiederle qualche esempio, magari qualcosa che le è capitato mentre si trovava in Cina?”
Esempietti eh. Però potete farlo. Potete chiedere e dialogare. Perché SPOILER gli esami non servono solo a prendere crediti, ma davvero a imparare. E quel momento è proprio quello in cui avete la possibilità di GONFIARE tutto quello che avete letto sui libri e sentito a lezione, con le aggiunte che sono solo vostre, perché l’esame è un momento tra voi e lə Prof. da sfruttare al massimo.
Lo so, ci sono alcuni esami che semplicemente non vedete l’ora di togliere di mezzo ma state attentə a non farli diventare tutti così perché altrimenti quest’esperienza universitaria diventerà solo un conto alla rovescia per finire presto e poi non vi resterà molto tra le mani. (Vi ricordate il discorso sulle persone capodanno?)
Ma voi vi siete iscrittə per qualche motivo, e credo perché l’idea vi piacesse quindi nel rispetto della vostra scelta e delle vostre passioni, provateci davvero a vivere il percorso in un modo produttivo e che vi arricchisca.
Conosco studentə che quando fanno i compiti a casa -o addirittura quando sostengono l’esame scritto NON LEGGONO L’ASSEGNAZIONE, quindi svolgono l’esercizio spesso sbagliando o ignorando preziose indicazioni. Fanno tanti errori di distrazione che irrimediabilmente abbassano il punteggio. Si presentano all’orale senza conoscere il programma completo e sperando nelle domande fortunate.
Se mi seguite sapete come la penso, questo si può fare per certi esami, per altri no: ma in entrambi i casi vi rimando a qualche riga sopra, cioè al vostro scopo di imparare e migliorare.
Davanti a questo lə prof. potrebbero dirvi che non affrontate seriamente il vostro percorso, con modi anche discutibili, lo sappiamo. Ma cosa ci si può aspettare? Non venite a dirmi “mi tratta male, ce l’ha con me, è pazzə, erano pochi errori poteva chiudere un occhio”.
Sto dalla parte di chi studia, anche questo lo sapete, ma non potete affrontare la vita adulta come se tutti gli adulti fossero i vostri parenti.
Perseo come si è salvato dalla pietrificazione per opera di Medusa?
“Dai non farmi male” MMM no
“Perché ce l’hai con me, ma che ti ho fatto io?” MMM no
Ha studiato, ha capito come funzionava la cosa e si è applicato per trovare una soluzione.
E adesso breaking news dall’ultimo notiziario: VOLERE NON È POTERE.
Mi ripeto, lo so. Ma diffidate da chi sostiene che sia così: è una visione poco aderente alla realtà. Perché ognuno ha fattori variabili soggettivi e tutto è diverso per ogni individuo e la sua storia. Quindi ciò che si può fare è impegnarsi, e per quanto possibile goderselo questo percorso. Fermandovi a chiacchierare coi Prof. nei corridoi, chiedendo, interessandovi, instaurando un rapporto di reciproco scambio per non arrivare all’esame in preda al terrore di una creatura malvagia idealizzata lontano dal mondo reale. Sono persone come voi, e un tempo erano regazzə come voi, che studiavano e risolvevano problemi. Qualcuno di loro l’ha dimenticato, lo so. Ma anche voi dategliela una possibilità.
Attraverso questo processo di “umanizzazione” della terribile creatura PROF. sicuramente il giorno dell’esame sarà meno pesante affrontare lo scritto o l’orale di cinese e credetemi che un atteggiamento curioso e teso all’apprendimento è sempre apprezzato da qualsiasi docente.
Se invece riscontrate un problema più radicato, magari legato a lacune trascinate da tempo, e avete bisogno aiuto concreto col cinese SONO PROPRIO QUI come sempre per aiutarvi con gli esami, l’HSK e la tesi di laurea, in più ho pensato per voi a:
– PACCHETTI LEZIONI: personalizzate e individuali per garantirvi il risultato migliore, senza paranoie o ansie da prestazione. Si lavora insieme e ci divertiamo pure! Sempre attivi
– PER CHI INSEGNA O ASPIRA: faccio parte del corpus di formazione per docenti in progetti legati all’insegnamento del cinese nelle scuole superiori. Qui l’ultimo evento tenuto a Napoli: ancora grazie agli insegnanti che hanno partecipato e ascoltato
– Su Discord ci sono le stanze tematiche per parlare di esami, HSK, disagio universitario e ci sono le soluzioni di CPP
– Su TikTok vi offro dritte su libri belli o grammatica difficile per tenere nutrita la vostra passione
– WORKSHOP CARRIERA è un laboratorio di gruppo per avviarsi al mondo del lavoro con tips e preziosi esercizi per sostenere colloqui (anche motivazionali per l’accesso al Master). Focus su come fare un CV efficace ed una lettera di presentazione decisiva
Notizia già droppata: sto scrivendo CPP 2, ho ascoltato le vostre richieste STAY TUNED!
Nel frattempo mi leggerete su Cinese per Pessimisti, nei corsi delle uni che l’hanno adottato come libro di testo (spero di tornare presto a Milano, Roma, Napoli, Macerata e Torino!) Online ci sono sempre, seguite le stories IG per avere aggiornamenti precisi sulle mie iniziative dedicate alla vostra formazione.
Con affetto
串老师
*Ps. Gli articoli del mio blog sono accompagnati dalle illustrazioni e vignette dell’artista Rocco Coluccia che dà vita all’universo sconclusionato degli spiedini stressati!
L’artista ROCCO COLUCCIA vuole essere un disegnatore da quando ha letto il suo primo Topolino. Avido lettore di ogni tipo di fumetto, continua a disegnare davanti alla sua piovosa finestra in terra irlandese.