Come organizzare il viaggio? Quale meta scegliere? Quanto tempo restare? Preferire corsi universitari o rivolgersi a scuole private? Quale periodo dell’anno scegliere? Quale budget preventivare? Cosa mettere in valigia?
L’esplorazione del Regno di Mezzo va sicuramente messa in conto in un percorso di studi che vuole essere definitivo. Per questo motivo bisogna pianificarla in modo coscienzioso, a partire dal momento in cui si sceglie finalmente di fare i bagagli e andare. Alcuni elementi da non sottovalutare costituiranno una buona base di partenza nell’organizzazione del tutto.
La lingua cinese, tanto per iniziare, non si comporta come le lingue latine cui siamo abituati in qualità di italofoni: nell’imparare lo spagnolo o l’inglese per esempio, già dopo tre o quattro mesi di apprendimento in loco sarà possibile acquisire una certa disinvoltura nell’espressione orale.
Ma con il cinese occorre un maggiore impegno. L’assenza di un alfabeto e la scrittura dei caratteri; i toni e la pronuncia; le varianti dialettali rendono inizialmente ostica perfino una chiacchierata tra amici, fino ad arrivare all’acquisizione della terminologia specifica da usare in ambito lavorativo. Insomma imparare il cinese non è certo una cosa da fare in fretta o alla leggera: occorrono costanza, metodo e pianificazione anche per predisporre il viaggio, nonché una base linguistica da cui partire per ridurre il trauma all’arrivo e rendere il tempo in Cina più produttivo possibile.
Il viaggio studio in Cina arriva infatti ad un certo punto del percorso di studi, prima del quale sarebbe prematuro partire per praticità -ma intendiamoci, sicuramente meraviglioso!-
La strategia dal punto di vista linguistico impone dunque una conoscenza basilare dei meccanismi della lingua, per trarre la massima efficacia dal l’opportunità del viaggio studio.
L’esperienza all’estero è qualcosa di importante che segnerà non solo il percorso di studi ma l’intera vita di chi la affronta. Spesso infatti chi parte per un breve periodo decide poi di prolungare la permanenza in Cina o di tornare più e più volte.
Una volta acquisito un vocabolario base, compreso il funzionamento dei toni, e raccolto il coraggio di attraversare mezzo mondo si può finalmente partire! Parlando in termini comprensibili a livello standard, si intende un HSK di terzo grado.
Il consiglio principale è di scegliere possibilmente un periodo minimo di 4-6 mesi: in media, secondo le statistiche è infatti dopo il terzo mese che si comincia a capire di cosa parlano le signore sull’autobus, ed è proprio quello il momento in cui lo studente fuori sede si sente finalmente padrone del mondo e non vuole più tornare a casa.
Per motivi logistici, se il periodo a disposizione è limitato e va inserito tra gli impegni universitari o lavorativi forse è consigliabile iniziare con un corso estivo. Perfino i corsi intensivi di sole due settimane sono da tenere in considerazione, a ritmi accelerati e con più ore di lezione ogni giorno si possono ottenere comunque ottimi risultati.
Scegliere un corso organizzato dall’università sarà probabilmente più compatibile con il percorso universitario che si segue già in Italia, con la possibilità talvolta di accumulare perfino crediti riconosciuti poi al ritorno in patria. Occorre informarsi sulle combinazioni possibili e sugli eventuali, ma frequenti gemellaggi tra gli atenei italiani e quelli cinesi. Sostenere l’esame HSK durante l’esperienza in Cina è assolutamente consigliato: testare il proprio livello nel momento di maggiore produttività farà ottenere il punteggio massimo in quel momento regalando una medaglia da aggiungere sul curriculum vitae.
A proposito di lavoro infatti sarà un’ulteriore spinta verso la fluenza della lingua trovare un lavoretto part-time, a contatto con studenti o bambini come piccola fonte di guadagno e come ulteriore possibilità di praticare la lingua in ambienti meno accademici e più colloquiali. Sono molto richieste le figure di insegnanti di inglese per bambini in età scolare, babysitter, o anche promoter di prodotti di origine internazionale. Una volta sul posto non sarà difficile instaurare i giusti contatti per entrare nel giro. Questo tipo di esperienza sarà un bagaglio prezioso al ritorno in Italia, non solo per la lingua ma anche per le nuove capacità professionali acquisite.
Calcolare preventivamente un budget orientativo è un’ottima idea: conoscere le proprie possibilità e i propri limiti finanziari aiuterà a scegliere il corso più adatto in base al tempo a disposizione, cercare di stendere un piano “ad incastro” è la soluzione migliore. Solo stabilite le priorità, tra cui vitto e alloggio, spese destinate agli imprevisti, visto, assicurazione sanitaria e burocrazie varie, la somma che resta potrà essere impiegata per prolungare la permanenza o devoluta a divertimenti sfrenati e viaggi interni.
Sul dove ci sono infinite possibilità, soggette al gusto personale di chi parte. C’è chi ama le metropoli come Chongqing o Nanchino, tra queste però si sconsigliano quelle più “occidentalizzate” per evitare il rischio di fraternizzare con troppi stranieri e parlare tutte le lingue tranne il cinese! Ad alcuni piace invece immergersi nella tradizione ed esplorare i caratteristici vicoli tra una lezione e l’altra come Hangzhou e Suzhou. Per chi cerca il giusto mix tra le due opzioni sono certamente da considerare città Xi’an e Chengdu. Questi sono solo pochi esempi, la Cina è un territorio talmente vasto e ricco di varietà naturali e culturali che vale la pena di mettere uno zaino in spalla e partire alla scoperta di ogni paesaggio, dialetto, cucina prelibata che questa grande nazione ha da offrire. Si possono organizzare piccole gite durante i fine settimana o nei periodi di festa nazionale, in cui anche molti cinesi viaggiano per visitare i luoghi più gettonati.
Cosa mettere in valigia è il problema minore: pochissime cose! Lo shopping sarà tra le attività di maggiore divertimento nonché motivo di esplorazioni antropologico-culturali. Tuttavia non possono mancare per i più previdenti alcuni medicinali giusto per averli a portata di mano in caso di bisogno improvviso, come degli antibiotici a largo spettro, uno spray antisettico e antinfiammatorio per la gola, degli antistaminici. Non si può prevedere altro che non si curi con una tazza fumante di tè verde!
Quindi si parta con il minimo indispensabile perché dall’abbigliamento agli accessori, passando per materiale didattico e cancelleria andare alla movimentata scoperta dei negozi, dei mercatini e perfino dei supermercati sarà parte integrante del percorso di studi e contrattare sui prezzi sarà la dose consigliata di immersione totale nella cultura e nella lingua di cui tutti hanno bisogno.
Qual è la stagione migliore per partire alla volta della Cina?
Tutte: la Cina è bella sempre!
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